Giuseppe Waits Incocciati ci racconta il suo nuovo programma su RCF

Pubblicato il 28/09/2020 da Radio Centro Fiuggi

IL CONTO DELL'ULTIMA CENA

Mi chiamarono mentre giocavo con la mia nipotina per propormi di lanciare un nuovo programma radio. All’inizio non avevo idea di cosa fare. Pensavo ancora all’uccello viola che Giulia mi aveva chiesto di disegnarle. Risposi di sì, ma senza alcuna idea ben chiara.

Cercavo l’istinto, ma il suggerimento arrivò da mio fratello Alex - che tra le mille cose che fa c’è anche lo speaker radiofonico: parole e musica.
Avevo tutti gli ingredienti necessari: avere un vocabolario abbastanza forbito, leggere moltissimo e conoscere tanta musica.
Appena terminato l’uccello viola cominciai a ragionare sulla programmazione, sulla ricerca dei brani e delle parole, ma non avevo un titolo. Mi capita spesso: scrivo e scrivo ma mi riesce difficile trovare un titolo a ciò che scrivo e già sono in crisi per l’imminente tesi di laurea.
L’aiuto arrivò da Andrea G. Pinketts. Stavo finendo di leggere il suo romanzo L’assenza dell’Assenzio e, decidendo con quale libro continuare, mi ritrovai davanti a Il Conto dell’Ultima Cena.
Lo divorai in due giorni. Era quello che cercavo: un excursus, descritto dalla penna frizzante e geniale di Pinketts, sulle (dis)avventure che tutti noi viviamo prima dei 40 anni, troppe volte vissute per colpa d’altri. Così ci ritroviamo a percorrere le nostre Vie Crucis, a patire i nostri calvari, a inzuppare il pane nel piatto d’altri, a ricevere i baci di Giuda, a sentire il gallo che nel cantare ci ricorda i nostri tradimenti e le nostre menzogne.
Assumendo quanto accaduto dopo quell’Ultima Cena, viene da chiedersi se qualcuno non abbia pagato il proprio conto per poter dar vita a una serie di eventi simili…

La sfida allora divenne la seguente: esporre in un programma radio argomentazioni e pensieri simili.

Eccoci arrivati. Manca poco. Poesia, prosa, improvvisazioni, film e opere teatrali legati ad alcuni temi esistenziali, analizzati sotto un punto di vista giovanile  (altri punti di vista non ho l’età per conoscerli ), abbinati a canzoni che per melodia o per testo, almeno secondo me, possano ben associarsi e descrivere quel preciso argomento.

Un programma a porte aperte a chiunque voglia ammettere di aver pagato il proprio conto, raccontare una sua esperienza o dedicare un pensiero a qualcuno attraverso una canzone o il periodo di un romanzo. Ogni richiesta sarà ben accetta e trasmessa. Ogni idea e proposta sarà accolta.

È questa la ricetta del mio Conto dell’Ultima Cena.

Il programma si propone di trasmettere sia colossi della musica mondiale sia artisti semisconosciuti che meritano di veder pagato il loro conto.
Il programma si propone, si capisce, di rendere omaggio al talento di Andrea G. Pinketts, scomparso il 20 dicembre del 2018 per il bastardo “cancro sui maccheroni”.

Molti miei coetanei non conoscono Andrea G. Pinketts. Ecco, anche se questa mia iniziativa servirà anche solo a far conoscere uno dei più grandi scrittori italiani a chi non ne sapeva nulla, avrò vinto la mia battaglia.

Pinketts diceva che la sua G. era variabile: a volte voleva dire “genio”, altre volte “gajardo”, altre ancora “gojone, che anche se non esiste è ben inventato”. Ebbene, la G è l’iniziale del mio nome e volevo che il mio programma radio, somigliandomi, potesse definirsi come le G pinkettsiane.

Volevo innanzitutto divertirmi. Volevo essere galante, gentile, grintoso, gioioso, giocoso, grato.
Poi, volevo essere genio grazie a degli abbinamenti parole-musica che possano definirmi tale; stesso discorso per essere gajardo e, perché no, essere anche gojone e strapparvi qualche sorriso.

Spero di riuscirci. Me lo direte voi.

E tu, hai pagato il tuo conto dell’ultima cena?

Giuseppe WAITS Incocciati