Il ritorno degli Stone Temple Pilots

Pubblicato il 06/10/2020 da Radio Centro Fiuggi

Poco prima del lockdown italiano, gli Stone Temple Pilots sono tornati sulle scene con il loro ultimo album Perdida, pubblicato il 7 febbraio del 2020.
Per il dispiacere dei conservatori del grunge, l’album si discosta molto da quelle tonalità dure di Plush e Trippin’ on a hole in a papaer heart, ma era inevitabile. Non ci sono più le voci né la presenza scenica di Scott Weiland e Chester Bennington, e i gusti musicali giovanili sono cambiati notevolmente. Tuttavia, un’indagine di Nielsen Music datata pochi mesi fa ha rivelato come Plush sia la quarta canzone più trasmessa dalle radio rock americane (ovviamente, andrà in onda anche sul Conto dell’Ultima Cena, ma scoprirete voi quando). Questo perché il talento e la bellezza sopravvivono agli eventi e al tempo. Il gruppo che veniva classificato come il cugino povero del grunge e che prendeva il nome dallo Scientifically Treated Petroleum si è preso la sua rivincita.
Ma i cambiamenti sono necessari, bisogna adattarsi al contesto che si vive e ripartire con forza quando si resta fermi.

Chester Bennington moriva tragicamente il 20 luglio 2017, avendo lasciato un vuoto un paio di anni prima anche negli STP. Il 14 novembre, però, una nuova voce comincia a cantare nel gruppo dei fratelli Robert e Dean DeLeo: un talentuoso trentenne si era affacciato qualche anno prima alla notorietà grazie al talent-show The X-Factor USA, esibendosi in una cover di Halleluja che gli aveva permesso di essere definito come “uno dei partecipanti più significativi di The X-Factor USA di tutti i tempi”. Continuò a coltivare il suo talento nel gruppo nu metal Dry Cell, fino a che i fratelli DeLeo e lo storico batterista Eric Kretz l’hanno ufficializzato. Jeff Gutt entra per totale meritocrazia nella formazione degli STP. L’esordio avviene con il video Meadow, che farà da anteprima all’album di rinascita del gruppo del 2018. Serviva qualcuno che potesse stare al livello di Scott e Chester, ma con cui era possibile creare un percorso. Perdida ne è la prova.
Una sempre apprezzata carrellata di ballad targate stelle e strisce, con suoni soffici ma che richiamano al rock mainstream di una ventina d’anni fa. Accordi morbidi, melodici ed una voce calda ci fanno da opener in Fare Thee Well e Three Wishes. Le chitarre acustiche riportano la memoria a quei tanto amati unplugged MTV in cui gli STP, gli Alice in Chains, i Nirvana e i Pearl Jam hanno manifestato tutta la loro essenza.

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Articolo di Giuseppe WAITS Incocciati, ogni martedì alle 21.30 con il programma IL CONTO DELL'ULTIMA CENA


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